OPERE D'ARTE NELLA NOSTRA PARROCCHIA
- COLA DELL' AMATRICE - Il dipinto, una copia esatta della celebre tavola del Maestro rinascimentale, è stata realizzata dalla pittrice e restauratrice Cecilia Sanchez e stupisce per la resa artisticamente perfetta, che restituisce le medesime emozioni che l'originale custodito a L'Aquila e di proprietà della cassa di Risparmio ora BPER è in grado di suscitare. Nel settembre scorso, l'unione sinergica tra Comune di Folignano - assessorato al Patrimonio Storico e Culturale, Parrocchia di San Gennaro, BPER e Consorzio Universitario Piceno diede vita all'evento "E venne Mastro Cola a Folignano" culminato con un convegno si studi e l'esposizione dell'originale per un mese a Folignano. Numerosi furono i visitatori e i gruppi organizzati che rimasero ammaliati dalla fine realizzazione dell'opera che dai più è definito come il capolavoro del Maestro di Amatrice. Altrettanto successo ha riscosso il volume stampato per l'occasione dal Comune di Folignano e dalla Parrocchia "E venne Cola dell'Amatrice a Folignano" che nel novembre scorso è stato insignito della targa Forlini dall'Istituto Superiore di Studi Medievali presieduto dal prof. Morganti, nell'ambito della XXV edizione del premio internazionale città di Ascoli Piceno. Allo svelamento dell'opera, che rimarrà al momento nella chiesa nuova di San Gennaro, erano presenti oltre al parroco don Carlo Lupi, il Sindaco di Folignano Angelo Flaiani, l'Assessore al Patrimonio Storico e Culturale Daniele Ricciotti, l'artista Cecilia Sanchez, il benefattore Elio Mastromonaco, gli autori dei saggi pubblicati nel libro: Erminia Tosti Luna. Sergio Spurio, Adriana Cipollini e Michele Picciolo che ha ricordato i recenti interventi di restauro su tele importanti commissionati dalla parrocchia e che hanno permesso all'interno del complesso parrocchiale la collocazione di altre opere, originali, nonché la grandezza di Cola e della tavola "Madonna con Bambino in trono tra i Santi Pietro, Gennaro e Francesco". "L’opera - ha detto l'arch. Picciolo - fu realizzata a tempera su tavola e rientra nella tipologia della Scena Sacra inserita in uno spazio prospettico unitario tipico dell’evoluzione della Pala d’Altare del sec. XVI, ed è arricchita da una magnifica cornice dipinta con motivi antichizzanti. Il dipinto realizzato nel 1513 per la chiesa parrocchiale rimase a Folignano fino alla prima metà del 1800 quando fu venduta probabilmente per fare fronte ai lavori di sistemazione del tetto. Da allora l'originale, dopo 188 anni di assenza e a 500 anni esatti dalla realizzazione è stata posta in mostra per un mese dal 13 Settembre al 13 ottobre 2013: mentre oggi questa copia restituisce alla comunità ciò che le apparteneva, nell'impossibilità oggettiva di acquistare l'originale. La riproduzione dell'artista Sanchez è decisamente di alto livello artistico".
Madonna con Bambino, San Cipriano, Santa Caterina d'Alessandria" : un gioiello da scoprire BIOGRAFIA Pietro Grill da Göttweih detto l'Alemanno o l'Alamanno, per via della sua provenienza tedesca,è stato un pittore e scultore del Rinascimento di origine austriaca (Choetbei, tra il 1430 e il 1440 – Ascoli Piceno, 1498). L'Alemanno si trasferì ad Ascoli Piceno intorno al 1470 forse attirato dall'esistenza di una nutrita comunità di origini tedesche, qui acquistò una casa nel 1477 e nel 1485 ne ottenne la cittadinanza a seguito delle numerose committenze svolte. La sua produzione migliore iniziò con il suo arrivo presso lo studio del Crivelli, del quale assorbi completamente lo stile, rendendo molto spesso difficile l'attribuzione di dipinti a noi pervenuti privi di firma. L'Alemanno è universalmente riconosciuto come discepolo del maestro veneziano; lui stesso, in una tavola centrale di polittico appartenuta alla collezione di Lord James Carnegie, si firma: "OPVS·PETRI·ALAMANI·DISCIPVLI·MAIST :I·KAROLI·CRIVELLI·VENETI· 1·4·8·8". Il suo stile semplice e la rappresentazione schematica delle Icone Sacre lo resero all'epoca addirittura più richiesto del Crivelli stesso per cui nelle zone delle attuali province di Macerata, Fermo, Ascoli Piceno e Teramo sono individuabili molte sue opere contenenti praticamente quasi sempre gli stessi soggetti e cioè Madonne in trono con Bambino accostate, in base ai patroni o ai protettori delle comunità committenti, a vari Santi. Le sue opere più numerose furono costituite da affreschi, purtroppo la scarsa resistenza all'umidità di questa tecnica pittorica ne ha impedito la conservazione e tutto ciò che è visibile oggi ha necessitato o necessita di essere restaurato. La sua produzione risulta essere influenzata notevolmente dalla cosiddetta scuola padovana dello Squarcione presso la cui bottega si formarono oltre al Crivelli, anche il dalmata Giorgio Schiavone e il più talentuoso Andrea Mantegna. Alcune opere dell'Alemanno, come del resto anche quelle del suo maestro, furono soggette ad una specie di diaspora che portò nel corso dei secoli allo smembramento di alcuni polittici che vennero in qualche caso venduti separatamente o definitivamente smarriti. Per questo motivo, ma anche per le leggi napoleoniche del 1798 che, con la soppressione di chiese e conventi, consentirono l'indiscriminato saccheggio dei dipinti sacri, attualmente alcune opere dell'Alemanno risultano incomplete o molto lontane dal luogo dove vennero eseguite. L'OPERA Entro l'ottavo decennio si deve collocare la Madonna con Bambino tra i ss. Cipriano e Caterina nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie, sita in Castel Folignano, nella quali l'Alemanno raggiunse forse i suoi risultati migliori, riuscendo a esprimersi con una individualità che non avrebbe più manifestato negli anni seguenti, quando diventò diligente divulgatore di modelli di successo.
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